Treviso: celebrazioni per il 50° Anniversario di Fondazione della Sezione Provinciale e per il 45° del Gruppo Comunale

Domenica 23 aprile 2023 la Sezione Provinciale di Treviso ha celebrato il suo 50° Anniversario di Fondazione, avvenuta il 9 febbraio 1973, ed il 45° Anniversario di Fondazione del Gruppo Comunale di Treviso.

La giornata è iniziata con la celebrazione della S.S. Messa officiata dal S.E. il Vescovo di Treviso Monsignor Michele Tomasi in memoria di tutti i donatori e dei nostri soci che cinquant’anni fa, con lungimiranza ed amore, hanno iniziato a diffondere  la filosofia del dono.

Dopo la Messa ed il raduno di tutti i labari provenienti dalla Provincia e quelli dalle altre Provincie del Veneto si è formato il corteo che ha attraversato il Centro di Treviso, dalla Cattedrale al Palazzo dei Trecento, Sede del Consiglio Comunale. Esso era preceduto dalla Banda Musicale della Città di Villorba e dal Gonfalone del Comune e seguito da un gran numero di cittadini che hanno voluto testimoniare con la loro presenza l’affettuosa partecipazione al nostro non semplice lavoro.

Ad aspettarci nella Piazzetta antistante il Palazzo dei Trecento, vicino al nostro gazebo informativo, faceva bella mostra di sé la Lamborghini della Polizia di Stato (G.C.) che viene spesso adibita al trasporto di organi. Grande è stata la curiosità suscitata da questa prestigiosa autovettura, apprezzata soprattutto dai giovani che con un passaparola formidabile, in poco tempo hanno riempito la piazzetta dov’era parcheggiata.

Nel Salone dei Trecento, per la commemorazione vera e propria, erano presenti poi tutte le maggiori Autorità Civili e del Comparto Medico/Ospedaliero oltre, naturalmente, a quelle dell’Aido con i Presidenti di tutte le strutture territoriali.

I lavori, coordinati dal dott. Uff. Stefano Lecca, sono stati aperti dal Presidente Provinciale di Treviso e Cofondatore Uff. Mario Donner che ha ricordato sia le motivazioni etico-sociali sia i primi passi fatti cinquant’anni fa dalla struttura Provinciale che fortunatamente ha raggiunto ottimi traguardi e dal Presidente del Gruppo Comunale di Treviso Giorgio Donaggio che ha ricordato alcune delle più significative esperienze di lavoro.

A seguire il Sindaco di Treviso dott. Mario Conte, il Prefetto S.E. dott. Angelo Sidoti, il Presidente della Banca degli Occhi di Mestre e dei Tessuti di Treviso dott. Giuseppe Di Falco, il Coordinatore Regionale Trapianti dott. Giuseppe Feltrin, il Coordinatore Trapianti e Primario Anestesia dott. Ennio Nascimben, la Coordinatrice Infermieristica Ulss2 dott.ssa Patrizia Ferian, il Presidente AVIS Provinciale dott. Stefano Pontello, l’ex Presidente dell’Aido Provinciale Uff. Adriano Zago, il Presidente Regionale Luca Cestaro ed infine, in chiusura la dott.ssa Flavia Petrin Presidente Nazionale AIDO.

La presenza dei Presidenti Provinciali della Regione Veneto, dei Consiglieri Aido Regionali, Provinciali e Comunali, di numerosi medici e di altre Associazioni del Dono oltre al numeroso pubblico accorso, hanno contributo a rendere indimenticabile questa giornata piena di ricordi e di affetto tangibile, come solo la partecipazione, la solidarietà e l’amore vero sanno dare.

DISCORSO PER IL 50° ANNIVERSARIO FONDAZIONE AIDO PROVINCIALE DI TREVISO

Gentili Signore e Signori, graditi Ospiti,
sono molto emozionato e felice della Vostra partecipazione a questa cerimonia che celebra il 50° Anniversario della costituzione della Sezione Provinciale e il 45° di costituzione del Gruppo Comunale di Treviso e sono commosso.

E lo dico, oltretutto, perché mi tocca personalmente in quanto fu mio padre, Italo Donner, a portare e fondare l’AIDO a Treviso l’8 febbraio 1973, presso la Casa dello Studente.

Eravamo presenti in 26, Giorgio Brumat, Fondatore dell’AIDO Nazionale, mio padre con tutta la famiglia al completo: mia madre, i miei fratelli Giuseppe, Riccardo e Luciano qui presenti, ed i cari amici e colleghi di lavoro che mio padre era riuscito a coinvolgere. Con il tempo i ricordi sfumano e perdono l’intensità del momento, molte della persone presenti allora non ci sono più, ma lo spirito che anima la nostra Associazione è sempre più vivo, costruttivo, pulsante e lo dimostra la Vostra presenza di oggi.

Le situazioni erano ben diverse da quelle che viviamo ora, le conoscenze scientifiche erano di gran lunga inferiori a quelle attuali, ma forse c’era una maggiore sensibilità, una maggiore solidarietà ed una grande voglia di essere vicini alle persone che soffrono. I principi di solidarietà, di partecipazione, di condivisione, di vicinanza erano sentimenti veri e vissuti soprattutto dai molti che per primi avevano aderito all’AIDO trevigiana, e questi sentimenti, trasmessi dai genitori ai figli, ha fatto sì che molti ragazzi, adolescenti e minorenni, abbiano aderito, con il consenso sottoscritto dai genitori stessi, al nostro sodalizio.

Riceviamo spesso da queste persone, ormai adulte, la domanda se sono ancora iscritte, e l’eventuale duplicato della tessera magari smarrita da anni, ma che sentono ancora quel vincolo di appartenenza che allora, tanti tanti anni fa, li aveva portati ad esprimersi favorevolmente per la donazione.

A situazione mutata l’umiltà di affrontare il discorso della donazione sembra non esista più dato che sussiste una colpevole ignoranza, cioè la presunzione di conoscere e sapere tutto date le notizie che ci vengono propinate tramite i moderni mezzi di comunicazione, che spesso danno un’informazione superficiale o peggio disinformazione e che rendono molte persone profondamente e volutamente ignoranti.

Ed i dati che si possono estrapolare dalla “scelta in Comune” lo confermano.

L’idea di Giorgio Brumat  di creare un’associazione che diffondesse quella che possiamo definire, la “filosofia del dono” ovvero che le persone, post mortem, potessero alleviare le sofferenze di molta gente attraverso il dono di una parte di loro stessi, anche se allora si parlava solo di reni, fu un’idea geniale, abbastanza semplice da capire, ma quanta fatica abbiamo fatto allora e facciamo adesso per diffondere questo messaggio etico e civico.

Ora i nostri obbiettivi si sono modificati con la “scelta in Comune” ma l’incidere nella coscienza della gente è sempre più arduo: di qui le conferenze che promuoviamo di concerto con il CRT anche con le altre Associazioni del dono, l’AVIS in primis che ci è costantemente è di supporto, e le nostre visite alla Banca degli Occhi di Mestre e dei tessuti di Treviso che ci aiutano in modo importante, e sono sempre disponibili, con i loro medici accoglienti ed estremamente disponibili, a trattare con noi argomenti molto delicati e complessi.

Questa mattina, qui, in questa bellissima Sede del Palazzo dei Trecento, si sono dati appuntamento tutti i Presidenti dei Gruppi Comunali della Provincia con i loro labari e con i loro consiglieri ed amici, per celebrare insieme a noi questo “storico” anniversario ben sapendo che moltissimi sono i  soci volontari che ci hanno lasciato, ma la loro storia in Aido, il loro vissuto, il loro lavoro ha fatto grande la ns. associazione e rimarranno sempre nel cuore di tutti coloro che, pur non conoscendoli, hanno ricevuto un trapianto.

Mi riferisco ai Donatori, queste meravigliose persone che hanno voluto e/o potuto donare in forma anonima una parte di loro stessi, con la discrezione propria delle grandi cose, (perché penso non ci sia cosa più grande, più importante, più determinante, che dare la vita ad un’altra persona), sono costoro al pari dei riceventi che ci danno la forza di continuare. Cos’è più gratificante che l’aver contribuito a ridare la vita ad una persona?

A tutti i donatori, al pari di tutti i soci che ci hanno lasciato, il deferente e affettuoso pensiero, la lode, il plauso ed un grazie immenso che vorrei fosse ricordato con un momento di raccoglimento.

Non voglio però dimenticare, sia chiaro, tutte le persone che ci hanno aiutato e che hanno permesso fattivamente/materialmente che tutto ciò possa avvenire: voglio ricordare tutte le strutture ospedaliere, i medici, gli infermieri, i ricercatori, tutte le persone che gravitano nella logistica (ambulanze, pronto soccorsi), l’apparato statale per il trasporto super celere degli organi, tutte quelle persone, insomma, sempre disponibili e senza orario, che si prodigano in maniera unica per raggiungere questi obbiettivi, e che a volte hanno pagato a caro prezzo, magari con la loro stessa vita, questo servizio!

Voglio ricordare, ora, qualcosa della nostra storia. Sarebbe pressoché impossibile riassumere 50 anni di attività! Come tutte le storie, quella della Sezione Provinciale di Treviso, come quella del Gruppo Comunale, ha vissuto alti e bassi: come tutte le associazioni abbiamo avuto trasferimenti di Sede, dall’Ospedale S. Maria dei Battuti (dove negli anni ci siamo spostati tre volte al suo interno), al trasloco all’ex Ospedale Psichiatrico (ora Sede della Provincia), ed infine nella Sede attuale, in Via Ospedale, sempre a Treviso.

Abbiamo partecipato ad innumerevoli conferenze, riunioni, assemblee, i soci iscritti sono più di 38.000 ed i gruppi attivi  comunali sono 40.

Come dicevo all’inizio di questa relazione, i tempi sono cambiati, e come ogni associazione cerchiamo dei volontari che si impegnino a diffondere il messaggio di AIDO. Sembrerebbe facile, ma anche la burocrazia frena perfino le iniziative più nobili. Ma come siamo abituati a fare, supereremo anche queste avversità. L’importante è lavorare ed essere ottimisti. Noi facciamo sempre del nostro meglio in modo volontario e trasparente!

Ho l’orgoglio di affermare che tutto ciò che abbiamo ottenuto economicamente per portare avanti l’AIDO di Treviso, compreso l’acquisto della Sede con immensi sacrifici, lo dobbiamo ai Gruppi Comunali ed è stato sempre e solo frutto di autofinanziamento attraverso i ns. punti immagine nelle piazze, nelle sagre, nei sagrati delle chiese, in occasioni che i ns. Presidenti di Gruppo si sono inventati (castagnate, biciclettate, corse podistiche), pranzi con immancabile lotteria, dove abbiamo offerto di tutto il cui ricavato, faticosamente ottenuto, ci ha permesso di sopravvivere!

Prima di finire questa Ricorrenza, voglio ricordare alcune persone che sono o sono state l’anima del Provinciale:

Tutti i Gruppi qui convenuti ed i loro Presidenti che vorrei nominare uno ad uno ma rischierei di essere troppo lungo e sforare i tempi che abbiamo a disposizione, assieme ai loro Consiglieri e le famiglie che li hanno supportati,

Gli ex Presidenti  Provinciali che ci hanno lasciato, dott. Russo e dott. Daniele, la Sig.ra Maria Grazie Bettiol che purtroppo per questioni di salute non è qui con  noi, ed Adriano Zago qui presente,

Tutto il Consiglio Direttivo Provinciale, il Suo Amministratore, i Probiviri.

La segreteria provinciale che ha sempre lavorato in modo encomiabile per anni, che ci ha consigliato e sostenuto non solo con saggi consigli ma con attenzioni importanti curando i rapporti, non sempre facili, con tutte le Strutture interne ed esterne alla nostra Associazione, ed aiutandoci a concretizzare programmi che ci eravamo prefissi di portare avanti suggerendo a sua volta idee, soluzioni e miglioramenti.

Sapeste quante cose, attività, persone, vorrei menzionare e sono consapevole che questo breve discorso è troppo succinto per citare tutto e tutti ed avrò senza dubbio il dispiacere nel non aver ricordato o toccato alcuni momenti di noi stessi, ma 50 anni sono molti e gli accadimenti, come dicevo all’inizio, tristi e gioiosi, sono stati tantissimi e per questo chiedo scusa.

Per me, per noi l’importante essere qui a testimoniare che il ns. lavoro trae la forza ed il vigore di continuare, dalla consapevolezza che da una parte ci sono delle persone che sono ritornate a vivere e dall’altra ci sono quelle anonime persone meravigliose che hanno dato la possibilità che tutto ciò possa verificarsi: i ns. DONATORI.

Vorrei riaffermare che il nostro obbiettivo è dare un senso compiuto alla nostra dipartita donando la vita a chi ne ha estremo bisogno o all’idea stessa di poterlo fare.

Infine un grazie a tutti voi che siete qui, stamattina, un grazie di cuore, un grazie per ciò che fate e che testimoniate ed un abbraccio affettuoso. Cinquant’anni fa, da quando ho cominciato a “lavorare” in Aido, non pensavo che avrei raggiunto questo momento ma sono fiero ora di esserci e rappresentare quelli che, ora come allora, hanno creduto e credono nell’AIDO.

Viva la nostra Associazione, viva l’AIDO di Treviso.

Mario Donner, Presidente Aido Provinciale Treviso

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