La forza del dono sulle note dei Pooh. Una splendida serata di musica e solidarietà è andata in scena al Teatro Orfeo di Taranto in ricordo di Stefano D’Orazio, compianto batterista dei Pooh e testimonial storico dell’AIDO, scomparso prematuramente un anno fa.
Uno spettacolo da sold out con oltre 600 spettatori, accolti nel foyer dai volontari AIDO presenti con un desk informativo.
Sul palco, “I Palasport”, cover band ufficiale e vincitrice del titolo “Pooh official tribute band”, hanno omaggiato D’Orazio ripercorrendo i maggiori successi del Gruppo. 50 anni di storia della musica leggera italiana, da “Piccola Katy” a “Amici per sempre” fino a “La ragazza con gli occhi di sole”, che Stefano D’Orazio interpretava con quella versatilità da batterista-paroliere-cantante che ha contraddistinto tutta la sua carriera artistica. Sin dagli anni del liceo, quando si esibiva con i The Kings, fino alla svolta del 1971, anno dell’ingresso nei Pooh, con cui il suo talento innato per la batteria avrebbe trovato la consacrazione internazionale. Insieme a quelli che sarebbero diventati i compagni di una vita, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, che hanno ricordato l’amico Stefano con tre commuoventi videomessaggi, il quarto è arrivato da un altro big della musica italiana come Riccardo Fogli.
Ma Stefano D’Orazio, oltre ad essere un artista poliedrico – da ricordare anche la sua passione per il teatro che lo ha portato a scrivere e musicare numerosi musical di successo – è stato un uomo sensibile ed attento al sociale. Un animo nobile che colpiva per la sua contagiosa allegria e si distingueva per la rara bontà con cui ha sposato i valori dell’AIDO, diventando per anni il testimonial della giornata nazionale di autofinanziamento e di promozione della cultura della donazione degli organi, tessuti e cellule.
La sua disponibilità e il suo impegno sociale hanno permesso a tanti di avvicinarsi alla cultura del dono, scegliendo di diventare dei potenziali donatori di organi. E tanti sono stati anche gli artisti che gli hanno reso omaggio sul palco di Taranto: da Michael White a Leo Teneriello, da Maurizio Semeraro, cantante dei musical scritti da D’Orazio, fino ai Vasconnessi, Martino De Cesare, Fabio Barnaba, Gaetano De Natale, Francesco Ferrara, Dominique Antonacci dei Terrarossa. Ed ancora: Egidio Di Maggio, Carmen Ciriolo, Franco Cosa, Silvia di Stefano, le ballerine della Scuola Teatro Danza, le attrici della scuola Teatro Orfeo e il maestro Giuseppe Di Gioia, virtuoso del flauto che ha raccontato uno dei tanti aneddoti che lo legano a D’Orazio. I Pooh si erano separati da poco quando, in una sera pugliese in quel di Palagianello, D’Orazio, con la sua sottile ironia, confidò a Di Gioia: “maestro, sono disoccupato se ha bisogno di un batterista io ci sono…”.

E Stefano c’è ancora, e c’era anche quando, nel teatro tarantino totalmente sold out, è andata via la corrente, facendo spegnere luci e strumenti musicali. In quel momento, l’imbarazzo ha lasciato spazio alla voce del pubblico, che ha continuato a cantare a squarciagola, facendo vibrare le mura dell’Orfeo, finalmente di nuovo vivo dopo due lunghi anni di interruzione pandemica. Il finale, poi, è stato ricco di emozioni forti. Gli interventi di Vito Scarola, Vicepresidente Nazionale AIDO e Giorgia Dipaola, Presidente del Gruppo Comunale AIDO di Taranto hanno rinnovato la gratitudine dell’Associazione a Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio, presente in sala. A lei è stata consegnata una targa speciale, per omaggiare i tanti anni da testimonial di Stefano, e una pianta dal forte valore simbolico, nata come un tronco individuale e diventata, grazie alle mani sapienti dei vivaisti, una pianta dai tronchi intrecciati. Un “intervento” che le ha donato nuova linfa, rendendola più forte e robusta, proprio come avviene nei trapianti, quando un intreccio di scienza e amore salva la vita a migliaia di persone in attesa, intrecciando le storie dei donatori con quelle dei riceventi.
Emozioni forti, si diceva, di solidarietà e di musica, che nessuno, proprio come cantano i Pooh, riuscirà mai a fermare.