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STRESS? TUFFATEVI NELLA NATURA

Camminare in boschi e foreste a contatto con i loro suoni e profumi da risultati molto positivi per allentare le tensioni, calmare l’ansia e rinforzare le difese. E alcune ricerche rivelano che trascorrere anche pochi minuti nel giardino di città ha sorprendenti effetti benefici

Di Vita&Salute

L’esperienza dell’immersione nella natura fu inaugurata dal Ministero giapponese dell’agricoltura e delle foreste che, nel 1982, promosse e finanziò le ricerche nell’ambito del “Shinrin-yoku”, che in giapponese significa “bagno nella foresta”. Si tratta di fare percorsi, anche semplici, in contatto con ambienti naturali, boschi, prati. I benefici sono davvero numerosi.

C’è un rimedio antistress, di facile utilizzo e soprattutto gratis. È sufficiente recarsi in uno spazio verde, basta anche il giardino vicino casa, e restarci seduti per una ventina di minuti. Il risultato è pressoché garantito: vi sentirete più calmi e rilassati. Troppo semplice?

È quello che è successo in uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology. La ricerca afferma che questo tipo di esperienza è sufficiente a ridurre il principale ormone dello stress, il cortisolo.

È risaputo che restare immersi nella natura produce un effetto antistress. L’aspetto più rilevante, afferma il curatore della ricerca, Mary Carol Hunter, dell’Università del Michigan (Usa), è che “Finora non era noto in quali ‘dosi’ e in che maniera ‘assumere’ il contatto con la natura. Il nostro studio mostra che i risultati maggiori si ottengono trascorrendo da 20 a 30 minuti seduti o passeggiando in qualsiasi luogo che ci trasmetta il senso di vicinanza alla natura”.

Bastano venti minuti
Come si è svolta la ricerca? Per otto settimane, un gruppo di volontari ha dovuto trascorrere del tempo in luoghi naturali, come un parco, ma senza fare sport, né conversare con amici o svolgere altre attività che possano da sole avere un’influenza sullo stress. Ai volontari è stata misurata a più riprese la concentrazione del cortisolo nella saliva, un indicatore dello stato di stress della persona. Che cosa è successo? L’ormone è diminuito a partire dai 20 minuti trascorsi a contatto con la natura; la concentrazione è calata in proporzione al tempo trascorso fino a una riduzione massima a 30 minuti di contemplazione del verde. Il risultato è considerato un parametro importante che i terapeuti “possono usare come regola per stabilire come prescrivere il contatto con la natura”, sottolinea sempre Hunter. “Il nostro studio fornisce le prime stime di come l’esperienza a contatto con la natura impatti sui livelli di stress nel contesto della normale vita quotidiana”.

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Le scoperte dei giapponesi
L’esperienza dell’immersione nella natura, a livello scientifico, ben prima dell’ultimo studio dell’università del Michigan fu inaugurata dal Ministero giapponese dell’agricoltura e delle foreste che, nel 1982, promosse e finanziò le ricerche nell’ambito del “Shinrin-yoku”, che in giapponese significa, più o meno, fare un “bagno nella foresta”.
Si tratta di fare dei percorsi non necessariamente impegnativi in contatto con ambienti naturali, boschi, prati, ecc. che però devono essere attivi e privi di distrazioni. La mente deve concentrarsi sui suoni che provengono dall’ambiente naturale (versi di animali, lo scorrere dell’acqua di un ruscello), cercando il contatto con gli alberi e le piante, e i suoi profumi, così da permettere a tutti i sensi di affinare le proprie percezioni.
E sono proprio i profumi, quelli del bosco arrivano da piante come le conifere, ricche di oli essenziali legnosi e spesso usati nei rimedi erboristici tradizionali, a rappresentare una delle spiegazioni dell’effetto calmante e rilassante di un’immersione nel verde.
I componenti principali delle resine e degli oli essenziali delle piante, che danno a ogni fiore e pianta un caratteristico odore o aroma, sono chiamati terpeni (es. mentolo, geraniolo, canfora, limonene, ecc.); alcune di queste sostanze hanno un benefico effetto su ansia e stress con effetti antidepressivi e calmanti. L’attenzione che bisogna avere rispetto ai terpeni è che possono essere nocivi per i soggetti allergici a determinate sostanze, ma in linea di massima gli odori del bosco sono innocui per la maggior parte delle persone.

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Come fare: l’abc del “bagno nel bosco”
Per praticare in modo efficace lo Shirin-yoku bisogna attenersi ad alcune regole fondamentali.

Cercate le giuste condizioni
Lasciate il telefonino spento e non portatevi macchine fotografiche. La camminata è lenta senza una precisa meta. Il percorso deve durare circa due ore. Durate il percorso predisponetevi ad accogliere profumi, suoni e i panorami che si presentano alla vostra vista.

Con tutti i cinque sensi
Osservate le sfumature di verde degli alberi o delle piante e dei fiori, i raggi di sole che filtrano tra i rami. Ricevete il beneficio dell’ascolto dei canti di uccello o del fruscio di foglie e rami degli alberi. Inspirate i profumi della foresta. Assaporate la freschezza dell’aria con respiri profondi. Posate le mani sul tronco di un albero. Immergete i piedi in un ruscello. Sdraiatevi a terra.

Il tipo di camminata
Ai principianti è consigliata una passeggiata lenta. A differenza del trekking, in questa situazione è importante osservare un’andatura lenta per amplificare i sensi e permettere all’ambiente circostante di produrre nelle persone un effetto di benessere globale.

Rilassamento
Provate a fare esercizi di respirazione profonda, magari insieme a persone esperte di tecniche di respirazione per facilitare la connessione con l’ambiente naturale e allontanare ancora di più pensieri e sensazioni stressogene.

Cibo naturale
Con una guida forestale esperta, potete partecipare a quelle camminate alla ricerca di piante autoctone commestibili oppure potete organizzare un picnic a base di prodotti naturali e a km zero.

Sorgenti termali
In Italia esistono diverse zone termali naturali. Provate a organizzare una camminata che preveda il transitare in una di queste aree dove immergersi in pozze  termali e restare in ascolto del suono dell’acqua e ammirare gli scorci di natura che vi circondano. Gli esperti raccomandano un bagno termale dopo ogni passeggiata nella foresta.

La medicina forestale
Oggi si parla di medicina forestale come pratica di medicina preventiva. In Italia è nata l’Associazione italiana di medicina forestale (Aimef), con l’obiettivo di fare conoscere e riconoscere la medicina forestale anche in Italia, tutelare e proteggere il patrimonio boschivo e naturale del Paese, trasmettendo il potenziale terapeutico dell’immersione nella natura.
L’Aimef organizza vere e proprie esperienze di immersione guidate secondo vari livelli di impegno.
All’Aimef garantiscono che la difficoltà dell’esperienza può essere pari a zero. È infatti adatta a adulti, bambini e anziani, persone sane o malate.  Non ci sono controindicazioni di nessun genere (a esclusione delle allergie comprovate nei confronti di alcune piante o erbe, con cui si entra in contatto durante l’immersione.

Info: www.aimef.net

AIDO ringrazia Fondazione Vita e Salute e la Chiesa Cristiana Avventista che con il suo 8×1000 sostiene la promozione di un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione e insieme un gesto concreto verso la promozione della cultura del dono.

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