La toccante storia arriva dal Missouri, negli Stati Uniti: John Ivanowski, costretto a fare la dialisi 4 volte a settimana per una patologia renale, è stato salvato dalla figlia Delayne, che si è presentata come donatrice anonima
Per oltre nove mesi non ne ha parlato con nessuno, specialmente con il padre a cui stava per salvare la vita. Potete immaginare la sorpresa quando l’uomo, John Ivanowski di Kirkwood, Missouri, ha scoperto che la figlia 25enne Delayne aveva deciso di donargli il suo rene per un trapianto. Un’attesa durata due anni durante i quali il papà aveva rifiutato categoricamente che fosse la giovane a compiere un gesto di puro amore e altruismo.
Per questa ragione, quando il Mercy Hospital di St. Louis ha comunicato a John che c’era un rene compatibile per il trapianto, tutto si sarebbe atteso tranne di veder comparire la figlia. In un video su TikTok, è stato ripreso il momento in cui la giovane è entrata nella camera d’ospedale dopo l’intervento e la reazione di sorpresa e di tremenda emozione vissuta dal padre: «Stai scherzando?» si sente dire all’uomo, mentre Delayne, giovane infermiera, gli si è fatto incontro rassicurandolo: «Va tutto bene, non ti preoccupare». La stessa cosa gli ha detto sua moglie, autrice del filmato.
Circa due anni fa, al 60enne venne diagnosticata la nefropatia da IgA, detta anche malattia di Berger, una patologia renale caratterizzata dall’accumulo di un particolare tipo di anticorpi, le immunoglobuline A, nella porzione di rene in cui avviene la filtrazione del sangue per eliminare le sostanze di scarto. Una condizione che ha costretto John Ivanowski a sottoporrsi a dialisi per quattro o cinque ore, quattro giorni alla settimana: una qualità di vita che secondo sua figlia non poteva andare bene per una persona attiva e vitale com’era il padre prima di ammalarsi.
Come ricordato dal sito di Good Morning America, che per primo ha raccontato la storia, John era consapevole che senza un donatore vivente avrebbe dovuto aspettare anni prima di essere sottoposto a trapianto di rene. Attraverso il video, Delayne ha voluto anche chiedere un piccolo aiuto per contribuire all’espianto dell’organo: «Se 6.000 persone mi pagassero un dollaro l’una potrei coprire il costo dell’operazione», ha scritto. E così è stato.
L’intervento chirurgico è andato a buon fine, con i medici che hanno fatto di tutto per mantenere l’anonimato fino al momento dell’operazione. Il rifiuto di papà John derivava da una più che legittima preoccupazione per la salute della figlia e dalla volontà di non vederla soffrire, dopo che 16 anni fa il fratello di Delayne era morto a causa di un neuroblastoma. L’amore per il proprio papà, però, è stato più forte di tutto: «Non mi interessa quanto sarà arrabbiato con me. Non mi interessa se mi caccerà di casa o mi odierà o non mi dirà una parola per il resto della mia vita», ha detto Delayne. «L’importante è che vivrà una bella vita e non sarà collegato a una macchina».
(Nicolò Canonico, Io Donna)