In profumi “eaux de toilette”, saponi e detersivi, spesso sono presenti allergeni e altre sostanze chimiche che possono provocare reazioni avverse e altre problematiche. Ecco quali e cosa scegliere in alternativa
Di Vita&Salute
All’inizio del ‘900 si scoprirono alcuni composti organici per dare note olfattive a prodotti chimici industriali. E in poco tempo si è arrivati ai profumi di sintesi e anche dei fissatori, conservanti, coloranti e di tutti gli altri ingredienti che nel bene e nel male compongono i profumi e i cosmetici moderni. Un vero e proprio boom determinato anche dai prezzi molto economici sia in fase di produzione che di acquisto. Con conseguenze negative sulla nostra salute.
L’odore è uno degli elementi più importanti nell’attrazione animale, e ciò vale anche per il genere umano. Anche per questo, fin dai tempi più remoti, i fiori e gli estratti naturali sono stati usati non solo per adornare il corpo, ma per profumare la pelle di donne e uomini.
Dall’inizio del ‘900 le aldeidi, dei composti organici caratterizzati dalla presenza di un gruppo costituito da un atomo di carbonio legato a un atomo di ossigeno e a uno di idrogeno, a sua volta legato a una catena di atomi di carbonio, sono impiegati sia per aggiungere particolari note olfattive, che per potenziarne delle altre. Da qui, si è arrivati in poco tempo all’epoca del profumo di sintesi, e con esso anche dei fissatori, dei conservanti, dei coloranti e di tutti gli altri ingredienti che nel bene e nel male compongono i profumi e i cosmetici moderni. Un vero e proprio boom determinato anche dai prezzi molto economici sia in fase di produzione che di acquisto.

Leggiamo le etichette
Oggi, nei prodotti della grande distribuzione organizzata come profumi spray, deodoranti, creme corpo e detergenti per la pulizia della casa, si trovano le più svariate profumazioni realizzate in laboratorio. In etichetta sono indicate con la dicitura parfum, arome o fragrance. Inoltre è d’obbligo indicare quelle considerate “allergizzanti”, se presenti a una concentrazione sopra lo 0.001%, per i prodotti che restano a contatto diretto sulla pelle, o sopra lo 0,01%, per quelli invece che si risciacquano, come nel caso dei saponi; 26 sono le sostanze su cui fare attenzione, indicate dalla legge europea. Le più note sono il Benzyl salicylate, il Lilial e l’Amyl Cinnamyl Alcohol, ma anche alcune derivate da oli essenziali naturali, come Linalool, d-Limonene e Geraniol.
Una profumazione allergenica può determinare allergie in particolari soggetti predisposti. A volte queste reazioni non si manifestano immediatamente, ma in caso di uso ripetuto possono portare a sensibilizzazioni, soprattutto su bambini o su persone con un’epidermide delicata. Proprio per questo è difficile riconoscerne la causa, anche per gli stessi dermatologi e allergologi. Altre profumazioni si bio-accumulano nel corpo comportando effetti indesiderati.
Merita un focus di approfondimento la dicitura “ipoallergenico”. Con questo termine si indica in genere un prodotto che non contiene nella sua profumazione nessuna tra le sostanze allergizzanti indicate dal Regolamento europeo. Non vi è però una chiara normativa che regoli l’utilizzo di questo vocabolo. Proprio per questo, le pubblicità spingono molto sul concetto di ipoallergenico, utilizzandolo per aumentare la percezione di sicurezza da parte dell’acquirente e pertanto anche le vendite.

Essenze dalla natura
Il consiglio è quindi di prediligere essenze naturali, realizzate con oli essenziali estratti da fiori, piante, radici e resine con certificazioni biologiche. Gli oli essenziali sono interessanti come profumazioni perché oltre ad aromatizzare hanno il vantaggio di donare particolari benefici grazie alle caratteristiche della pianta di partenza. Molti oli essenziali, come l’arancio dolce, hanno un effetto benefico sul sistema nervoso, che riceve degli input di calma e senso di benessere e per questo agisce anche sulla regolarizzazione del sonno. Meglio optare per ingredienti che sono presenti in natura in grande quantità, per evitare un impatto ambientale alto nella coltivazione. Sì quindi a lavanda, bergamotto, melissa, menta, e a tutte quelle piante e fiori che hanno una grande resa a livello di distillazione. Sconsigliate invece le fragranze che derivano dalle rose, perché per ottenere una boccetta di olio essenziale potrebbero servire quasi una tonnellata di petali di rose.

La piramide olfattiva
Dal punto di vista aromatico, possiamo individuare tre classi di profumi, suddivise in base alla volatilità e alla durevolezza, che compongono la cosiddetta “piramide olfattiva”. Il profumiere francese Aimé Guerlain fu il primo a utilizzare questa classificazione già alla fine del 1800.
Gli aromi si dividono in note di testa, di cuore e di fondo, facendo riferimento al concetto di accordo fra le “note musicali”.
– Le note di testa sono le più volatili, dato che si dissolvono in meno di un’ora, e le prime che percepiamo. Sono di solito briose, fresche e frizzanti. In aromaterapia sono utilizzate per il loro effetto calmante e per la piacevole sensazione di leggerezza e allegria che donano. Di questo gruppo fanno parte tutti gli agrumati, come arancio dolce o amaro, bergamotto, mandarino, ma anche la menta e la citronella.
– Le note di cuore sono avvolgenti e si fanno sentire pienamente quando quelle di testa si sono indebolite. Gli oli floreali come lavanda, gelsomino e rosa fanno parte di questa categoria. Hanno una durata medio-lunga e donano molto carattere a un profumo.
– Le note di fondo sono le fragranze dense, dal profumo caldo e pesante. Si percepiscono lentamente e hanno minor volatilità. Evaporano per ultime e per questo hanno anche una funzione permanente e fissativa. Sono profumazioni tonificanti e purificanti, ricavate da legni, resine e spezie, come legno di cedro, sandalo, vetiver, patchouli, incenso e mirra. I maestri profumieri in genere strutturano le loro creazioni seguendo questa proporzione: tre parti di note di testa, due parti di note di cuore e una parte di note di fondo. Secondo gli abbinamenti più classici e amati, i floreali si armonizzano a quelli agrumati, le resine prediligono i fiori e stonano con oli agrumati, quest’ultimi si accordano bene fra loro e con gli odori speziati.
AIDO ringrazia Fondazione Vita e Salute e la Chiesa Cristiana Avventista che con il suo 8×1000 sostiene la promozione di un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione e insieme un gesto concreto verso la promozione della cultura del dono.