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Marco e la sua nuova vita

Dopo una grave malattia al fegato ha ricevuto un trapianto che ha risolto i problemi e dato speranza

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Marco, che, alcuni anni fa, in seguito ad una grave malattia al fegato, aveva un’unica possibilità: il trapianto. Il trapianto era la luce in fondo al tunnel, la speranza di poter continuare a vivere. Da allora è iniziata l’attesa. Poi, finalmente la telefonata: “Marco, parti, è giunto il momento“. L’intervento, la fase post operatoria, il ritorno alla vita normale. Oggi Marco fa jogging, corre, vive la sua vita grazie al dono di un’altra persona: “Mi piacerebbe conoscerne il nome – dice – per ringraziare i suoi familiari, ma, forse è meglio rimanere anonimi entrambi, come dice la legge“.

In cuor suo, Marco sarà sempre grato a colui che morendo, gli ha permesso di continuare a vivere. Come può contraccambiare? Non certo donando il sangue, ma facendo il volontario in una sede Fratres e, soprattutto, il testimonial della donazione del sangue e degli organi. Riflettiamo sull’etimologia della parola Do-na-re, dare agli altri: la morte di una persona può ridare vita e speranza a tante altre, donando reni, fegato, cornee, cuore.

Perché, allora, non dare il nostro consenso alla donazione degli organi durante la richiesta della carta d’identità? Un gesto piccolo, ma veramente grande.

(lanazione.it)

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