Si son da poco spenti i riflettori accesi al Teatro Politeama Boglione di Bra per una vera e propria maratona musicale con oltre 200 orchestrali che hanno caratterizzato un evento di caratura nazionale: il festival della musica con l’Accademia Suzuki Talent Center Torino salita sul palcoscenico al fianco di AIDO, nello specifico il Gruppo Comunale di Bra da tempo impegnato nel sociale con progetti a carattere sociale per promuovere la donazione di organi, tessuti e cellule.
«Ancora una volta abbiamo dato nel bersaglio regalando alla città di Bra un evento culturale di grandissima levatura, offrendo cultura ed informazione quale occasione utile a chiarire dubbi e perplessità per un’azione che ha portato i tanti dei presenti ad una scelta generosa, altruista, d’amore, ma soprattutto consapevole» – dice il Presidente Gianfranco Vergnano da anni impegnato in una causa d’indubbio vantaggio comunitario.
«É stata una giornata quella di domenica scorsa, 12 giugno, impegnativa e faticosa, un’autentica maratona musicale, ma in “casa AIDO” la squadra dei tanti volontari che compongono la realtà braidese ha ben chiaro l’importanza della mission associativa necessaria a raccogliere nuove adesioni ed i tanti nuovi atti olografi arrivati nel contesto del festival della musica sono un premio per gli sforzi fatti, un autentico successo che moltiplica la vita» – dice il Vice Presidente Vicario Sergio Provera.
«Al di là della grande partecipazione e presenza di pubblico, da tempo abbiamo compreso che solo facendo rete e sinergia si ottengono risultati desiderati ed attesi ed in questa occasione la capacità, la professionalità, la disponibilità dell’Accademia Suzuki Talent Center di Torino capitanata da Liviana Pittau, il “gancio” Mauro Tibaldi che ha fatto da trait d’union e promoter dell’iniziativa e la sempre disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Bra, in quest’occasione rappresentata dal Sindaco Gianni Fogliato e dall’Assessore Luciano Messa, ha consentito di ottenere il massimo andando al di là delle più rosee previsioni, ridando così una speranza di vita ai tanti pazienti in lista d’attesa per un trapianto per un’esperienza indubbiamente da ripetere» conclude visibilmente soddisfatto Vergnano.