colon tumore

Ecco la protezione per il tumore al colon

Aumenta l’incidenza per i tumori al colon nelle persone anche più giovani. Tra le cause, l’incremento dell’obesità, sedentarietà e una minore dieta sana. Che cosa fare per invertire la tendenza

Sostituire i cereali raffinati con i corrispettivi integrali e mangiare principalmente vegetali come frutta, verdura e legumi si traduce in un’alimentazione piena di composti anticancro e aiuta anche a mantenere il peso forma, fattore altrettanto importante per ridurre il rischio di tumore al colon.

Di Vita&Salute

 “Il tumore possiamo scegliere di non nutrirlo. Possiamo scegliere la via della prevenzione. E allora la dieta svolge un ruolo fondamentale sul livello infiammatorio dei nostri tessuti. Le malattie infiammatorie croniche predispongono allo sviluppo del cancro”, chi lo afferma è il dottor dottor Franco Berrino, ricercatore di fama internazionale e già direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Istituto tumori di Milano. E non è tutto. “Mangiare senza giudizio, quando si è sani, vuol dire costruire la propria malattia (come ripeteva Ippocrate), e allora il regime alimentare va basato su cibi vegetali non industrialmente elaborati, cibi integrali, frutta, verdura e legumi (senza esagerare). Di contro, attenzione a zuccheri, farine raffinate (00 e 0), pane bianco, dolciumi industriali, riso brillato, prodotti che fanno salire la glicemia e che interferiscono con il buon funzionamento dell’insulina. Attenzione, infine, all’eccesso proteico, carni rosse, salumi e formaggi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’oncologo molecolare Alberto Bardelli. “Purtroppo, abbiamo evidenze che il tumore del colon retto è una patologia che fino a qualche tempo fa era tipico dell’adulto e dell’anziano, mentre oggi si sta spostando verso il giovane adulto. Lo stile di vita, nella prevenzione, è molto importante e una dieta ricca di fibre e vegetali offre non pochi vantaggi”.

I dati dell’allarme

Ormai, purtroppo, il cancro al colon retto non è più una patologia che riguarda solo gli over ’50, ma sta interessando sempre più frequentemente i giovani adulti. Tutto ciò emerge dall’ultima ricerca, portata avanti sulla popolazione europea e presentata nel corso della United European Gastroenterology Week, verso la fine del 2018, che stima un costante aumento del tasso d’incidenza di questo tipo di tumore fra i giovani. Si parla di circa il 6% ogni anno – dal 2008 al 2016 – per la classe di età 20-39 anni; mentre dai 40 ai 49 anni di età il tasso aumenta annualmente dell’1,4%. Non ci sono certezze assolute circa le possibili cause dell’incremento, ma con ogni probabilità occorre fare riferimento all’aumento dei tassi di obesità, alla tendenza a fare sempre meno sport e a seguire una dieta di peggiore qualità nutrizionale.

Screening

Inoltre, c’è un dato fornito dalla Fondazione Veronesi che rivela che sei italiani su dieci, con più di 50 anni, non si sono mai sottoposti al test di screening. Numeri che dimostrano come la prevenzione, da noi, sia sempre una Cenerentola.

I nostri protocolli consigliano di sottoporsi, tra i 50 e i 69 anni, alla verifica della presenza di eventuale sangue occulto nelle feci (ogni due anni) e se l’esame dà esito positivo è d’obbligo sottoporsi a una colonoscopia.

I cibi da preferire

Oltre agli screening, è di importanza fondamentale partire da subito con uno stile alimentare equilibrato per tenere lontani il cancro colon rettale, gli altri tipi di tumore, e tante altre patologie che attaccano l’organismo. La correlazione è stata evidenziata nel report dell’American Institute for Cancer Research e del World Cancer Research Fund nel 2018. Si è appurato che portare abitualmente a tavola i cereali integrali protegge dal cancro al colon-retto. Tra i consumatori di circa tre porzioni al giorno di cereali integrali, per un apporto complessivo di 90 g, il rischio di ammalarsi di tumore al colon risultava ridotto del 17%. È la conferma dell’effetto protettivo delle fibre. Evidenze, queste, che vedono la dieta mediterranea agire come uno scudo nei riguardi del tumore. Per contro, il rischio cresce portando in tavola troppo spesso carne rossa, soprattutto se lavorata (per esempio i salumi). Il pericolo aumenta ancora se si bevono abitualmente bevande alcoliche, si è sovrappeso od obesi.

E non dimentichiamo che l’esercizio fisico svolge una funzione fortemente protettiva. Non a caso chi è obeso è anche sedentario. “Sostituire i cereali raffinati con i corrispettivi integrali e mangiare principalmente vegetali come frutta, verdura e legumi si traduce in un’alimentazione piena di composti anticancro e aiuta anche a mantenere il peso forma, fattore altrettanto importante per ridurre il rischio di cancro. Le scelte che si possono compiere tutti i giorni possono influenzare molto il proprio destino di salute, ormai è evidente”, Chiosa Alice Bender, del programma di nutrizione dell’Aicr (Istituto Americano per la Ricerca sul Cancro). Tra le raccomandazioni c’è naturalmente anche quella di smettere di fumare.

Regole d’oro

Non fumate.

Tenete sotto controllo il peso corporeo. Ridurre il peso corporeo è un passo cruciale: ogni punto di indice di massa corporea che si riesce a perdere riduce del 15% la probabilità di sviluppare un tumore al colon. Il primo fattore di rischio è l’obesità, specie quella addominale, quella stessa che porta a una maggiore mortalità non solo per cancro, ma anche per malattie cardiovascolari.

Fate movimento. È ampiamente noto che l’esercizio fisico svolge una funzione fortemente protettiva.

Consumate tutti i giorni cereali integrali, legumi, verdure e frutta. Le fibre non vanno assunte per mezzo di un integratore ma direttamente dai cibi. Ci sono alimenti che sono addirittura etichettati come antitumorali: broccoli, carciofi, legumi e cereali sembrerebbero essere veri e propri “superfood” che aiutano a prevenire la formazione tumorale nell’organismo.

No all’alcol. È coinvolto nel tumore del colon e in tutte le neoplasie che interessano il tratto digerente, cavo orale compreso.

Consumo di carne. Quelle rosse, ma anche quelle suine e ovine, fra gli alimenti, presentano un rischio non indifferente. Maggiore attenzione per quelle conservate, come i salumi, il cui consumo si associa a un rischio superiore.

Evitate cibi conservati e raffinati. Si tratta di alimenti impoveriti dei nutrienti fondamentali, completamente diversi da come erano prima delle lavorazioni subite. Fanno ingrassare, sono fortemente impoveriti di nutrienti fondamentali per la salute come fibre, minerali e vitamine. Un esempio è quello dello zucchero bianco raffinato, altamente dannoso per il nostro organismo perché causa l’innalzamento subitaneo dell’insulina.

Effettuate gli screening. Vanno eseguiti sempre previa consultazione dello specialista di fiducia.


AIDO ringrazia Fondazione Vita e Salute e la Chiesa Cristiana Avventista che con il suo 8×1000 sostiene la promozione di un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione e insieme un gesto concreto verso la promozione della cultura del dono.

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