Abbracciare, stringersi tra le braccia di una persona, produce effetti positivi, come fosse un farmaco. Questo perché l’abbraccio favorisce la produzione di ossitocina, alla base di una sensazione di benessere globale. E si verificano benefici anche nelle coccole con gli animali
Di Vita&Salute
Quando qualcuno ci abbraccia, il nostro cervello si attiva, ma in modo diverso a seconda di chi lo fa. Le informazioni tattili che riceviamo in quella situazione possono raggiungere la corteccia somatosensoriale, l’area sensitiva primaria del nostro cervello, oppure la corteccia insulare che è più legata alla sfera sociale emotiva. È stato dimostrato che gli abbracci più emotivamente coinvolgenti sono proprio quelli che raggiungono direttamente la corteccia insulare, mettendo in atto una specie di scorciatoia che ne spiegherebbe l’intensità emotiva e le conseguenti reazioni fisiologiche. Vediamo come
Essere abbracciati e abbracciare fa bene. Secondo lo scrittore Paulo Coelho, “Quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita”. E c’è qualcuno che ha perfino quantificato il numero ideale di abbracci giornalieri: per tirare avanti ne basterebbero quattro, per stare davvero bene ce ne vogliono otto e nei momenti più difficili il numero sale a dodici.
“Un abbraccio sincero è un modo di accogliere e trasmettere emozioni, ed è benefico allo stesso modo per chi abbraccia e per chi è abbracciato”, spiega lo psicologo clinico e dello sport Stefano Becagli. Abbracciarsi crea una relazione empatica e ha un valore sociale, “perché cambia la nostra relazione con la persona che ci ha abbracciato, in particolare se si tratta di un abbraccio inatteso”, prosegue lo psicologo. Per questo è così importante, “particolarmente in una società come la nostra che ci spinge sempre più a interagire a livello virtuale, tecnologico”, osserva Becagli. Un’esperienza che in questi tempi spesso ci è stata negata dalla pandemia ma che dobbiamo, con le dovute precauzioni, recuperare.
Ricordiamo che gli abbracci sono importanti fin dall’inizio della nostra vita: non a caso, studi sui neonati mostrano come il contatto con il corpo della mamma e con il suo cuore abbia un effetto calmante, e rallenti il battito cardiaco del bambino. Anche se col passare degli anni le cose si fanno più complesse e il significato di ogni abbraccio – e di conseguenza la nostra reazione fisiologica – dipende da vari fattori.

L’abbraccio è un regolatore dello stress
“Ogni abbraccio ci trasmette sostegno e influenza positivamente i sistemi che regolano lo stress con un impatto positivo su varie patologie, oltre ad attivare le aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione di informazioni emotive e sociali ”, spiega Francesco Bruno, neuroscienziato e autore con Sonia Canterini del saggio La scienza degli abbracci (Franco Angeli, pp. 166, € 19,00).

Effetti dell’abbraccio sul sistema immunitario e altro ancora
Ecco in sintesi alcuni risultati delle principali ricerche sugli effetti degli abbracci.
– Una ricerca dell’università della California a San Diego ha osservato che le esperienze piacevoli collegate al tatto, come l’abbraccio, aumentano la produzione di ossitocina generando una sensazione di benessere che riguarda l’intero organismo.
– Altre ricerche mostrano che gli abbracci hanno effetti benefici sul sistema immunitario.
– Gli abbracci di una persona cui siamo legati affettivamente servono ad abbassare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, riducendo la nostra reazione a eventi stressanti.
– Una ricerca realizzata dalla Canadian Community Health Survey mostra che chi riceve frequenti abbracci e carezze corre un minor rischio di soffrire di depressione. – Anche nel ballo, come il tango, è possibile trasmettere e ricevere emozioni importanti, tanto che questa danza viene sempre più spesso utilizzata come terapia per persone affette da malattie neurodegenerative come il Parkinson.
– È probabile anche che gli abbracci sono in grado di abbassare il cortisolo, l’ormone dello stress, mentre altre ricerche non lo confermano.
– È dimostrato che gli abbracci sono fondamentali per lo sviluppo psicofisico dei bambini, tanto che sono stati osservati ritardi mentali in bambini trascurati che non avevano ricevuto questo tipo di stimoli nella primissima infanzia.

Coccolare gli animali fa bene al cuore
Gli animali, con il loro atteggiamento empatico e la capacità di intuire il nostro stato d’animo, possono produrre in noi benefici grazie a un contatto fisico affettuoso. È il principio alla base della pet therapy in cui gli animali domestici, soprattutto ma non solo cani, sono utilizzati per stare vicino ad anziani, malati o disabili.
– Il rapporto con l’animale può fare parte di un vero e proprio percorso terapeutico. Come avviene da anni, per esempio, all’ospedale per bambini Meyer di Firenze e in molte altre strutture e alcune residenze per anziani, dove si incoraggia la presenza di animali proprio per gli effetti benefici della loro presenza.
– Una ricerca pubblicata sull’American Journal of Cardiology ha dimostrato che chi possiede un gatto ha un tasso di sopravvivenza superiore rispetto a chi non ha animali perché accarezzarlo e ascoltarne le fusa agisce positivamente sul battito, sulla frequenza cardiaca e sulla pressione arteriosa.
– Lo stesso vale per i cani: studi condotti dall’American Heart Association mostrano che accarezzare un cane migliora il ritmo cardiaco e riequilibra la pressione arteriosa.
AIDO ringrazia Fondazione Vita e Salute e la Chiesa Cristiana Avventista che con il suo 8×1000 sostiene la promozione di un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione e insieme un gesto concreto verso la promozione della cultura del dono.