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Cavallino Treporti. Addio Teresa generosa fino all’ultimo, donati i suoi organi in tre ospedali diversi: aveva già dato un rene al figlio

Generosa fino all’ultimo. Del resto, questa è una storia di amore e di profondo altruismo. La protagonista è Teresa Piccolo, storica sarta di Ca’ Savio, 86 anni, scomparsa giovedì scorso all’ospedale di San Donà dov’era ricoverata da qualche giorno nel reparto di Rianimazione. Ed è qui che i medici le hanno espiantato il fegato, andato all’ospedale Bambin Gesù di Roma, un rene, inviato all’ospedale San Bortolo di Vicenza, e le cornee donate alla Banca degli occhi. Una donazione multiorgano che segue quella che la donna aveva compiuto 35 anni fa all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, donando un rene al figlio Massimo che ora, assieme ai due fratelli, Giancarlo e Gabriele, ha voluto rendere pubblica la loro storia con l’intento di sensibilizzare la cultura della donazione degli organi, convinti che su questo argomento così importante e delicato si faccia ancora troppo poco.

LA STORIA
«Trentacinque anni fa – racconta Massimo – nostra madre non ha esitato a donarmi un suo rene, contribuendo così a donarmi anche una nuova vita. Del resto, lei era così, estremamente generosa con chiunque: se poteva aiutava tutti. È stata la storica sarta di Ca’ Savio assieme a nostro zio Angelo, ma per tanti è stata molto di più: se c’era da aiutare lei non si tirava mai indietro, chi passava nel suo laboratorio non usciva solo con il vestito nuovo, ma donava tutto quello che poteva».

GENEROSITÀ
E così ha fatto trentacinque anni fa con il figlio, e anche giovedì. «I medici dell’ospedale ci hanno chiesto se autorizzassimo la donazione delle cornee – prosegue Massimo – Conoscendo la sua generosità abbiamo chiesto se era possibile donare anche altri organi, tanto più che non aveva avuto particolari problemi di salute. È stata accertata la possibilità di donare anche il fegato e il rene, che ora daranno nuova vita ad altre persone. Nel caso del fegato immaginiamo a dei bambini vista la destinazione dell’ospedale Bambin Gesù di Roma. In un momento così difficile questa decisione è per noi figli un motivo di forza». Da ciò la scelta di rendere pubblica questa storia. «Sulla sensibilizzazione delle donazioni degli organi in Italia si fa poco o comunque si può fare di più – conclude Massimo – Vogliamo essere chiari, non cerchiamo pubblicità e nemmeno complimenti gratuiti: la nostra volontà è solo quella di far riflettere le persone su questa opportunità, su un gesto d’amore che se vogliamo aiuta anche a tenere in vita una parte del proprio caro. Io ne sono un esempio: chi riceve un organo di fronte a sé ha davvero una nuova vita. Prima di ricevere il rene dovevo fare la dialisi: è fin troppo facile immaginare con quali situazioni mi dovessi confrontare ogni giorno. Con la donazione del rene di nostra mamma sono rinato, ho avuto una nuova vita con altre opportunità. Ed è su questo che la gente dovrebbe riflettere».


I funerali di Teresa si terranno martedì, alle 10.30, nella chiesa di Ca’ Savio. Le eventuali offerte raccolte saranno devolute ai Volontari del Soccorso.

 (Giuseppe Babbo, ilgazzettino.it)

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