Arriva dalla Grecia, da un donatore, il fegato per il trapianto numero 2.000 dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Operata una donna di 55 anni
È una donna bergamasca di 55 anni la paziente che ha ricevuto il trapianto di fegato numero 2.000 della storia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il delicato intervento sabato 29 luglio: dopo l’operazione la paziente è stata trasferita in terapia intensiva in buone condizioni. Il decorso post operatorio è regolare.
La donna, che aveva subìto un precedente trapianto in passato, aveva purtroppo sviluppata una insufficienza dell’organo ed era stata ricoverata ad aprile al Papa Giovanni XXIII in attesa di un organo da donatore. La disponibilità dell’organo è arrivata da un donatore deceduto in Grecia.
La convenzione con la Grecia
Una Convenzione bilaterale tra il nostro Paese e la Grecia prevede che gli organi dei donatori non utilizzati nel Paese ellenico possano essere destinati ai pazienti italiani in attesa di trapianto. Il prelievo dell’organo è stato eseguito dagli specializzandi Francesca Albanesi e Lorenzo Macone, che hanno trasportato l’organo in volo nella notte di venerdì. L’intervento di trapianto è iniziato alle ore 8.20 e si è concluso dopo 7 ore e mezza. Ad eseguire il trapianto in sala operatoria al Papa Giovanni c’era Michele Colledan come primo operatore, affiancato dallo specializzando Stefano Agnesi, dagli anestesisti Ester Clemenza e Micol Maffioletti, dagli strumentisti Mattia Sana e Federica Personeni – dagli infermieri Valeria Brignoli, Cristiana De Pirro, Viviani Letizia e dalle tutor anestesiste Ester Mulas e Barbara Rasella. Il coordinamento dei tempi tra il donatore ed il ricevente è stato curato in nottata dall’infermiera Michela Bassetti, che fa parte del gruppo seguito dall’Unità Coordinamento prelievo e trapianto d’organo, di cui è responsabile Sergio Vedovati, e in mattinata dalla chirurga dei trapianti Annalisa Amaduzzi. Subito dopo l’intervento la donna è stata ricoverata in Anestesia e Rianimazione 3, diretta da Fabrizio Fabretti per essere trasferita in reparto ordinario, per il proseguo delle cure con i medici della Gastroenterologia 1 – epatologia e trapiantologia, diretta da Stefano Fagiuoli.