Dalle proprietà di prodotti ricavati da uva, mele, miele… ricaviamo benefici per difese anticancro, malattie respiratorie. Inoltre, si trasformano in efficienti prodotti di igiene per la pulizia della casa.
Di Vita&Salute
L’uso dell’aceto per scopi non alimentari fino a qualche decennio fa era sicuramente più ampio dell’attuale. Molte delle sue funzioni tradizionali sono oggi sostituite dall’impiego di sostanze chimiche come detergenti, disinfettanti, ecc.
Le ricerche della scienza moderna non fanno altro che confermare quello che da millenni l’uomo sapeva. L’aceto rendeva più agevole la conservazione degli alimenti e, mescolato con acqua, poteva servire egregiamente per disinfettare oggetti o addirittura le ferite. Un tempo (lo facevano già i legionari romani) l’aceto era aggiunto all’acqua per spegnere la sete nella stagione calda oppure per ristorarsi durante sforzi particolari. Anche l’uso dell’aceto per scopi non alimentari fino a qualche decennio fa era sicuramente più ampio dell’attuale. Molte delle sue funzioni tradizionali sono oggi sostituite dall’impiego di sostanze chimiche come detergenti, disinfettanti, liquidi anticalcare, sbiancanti, abrasivi, assai efficienti ma in molti casi con un pesante impatto ambientale.
Si potrebbe invece – con vantaggio per la nostra salute, l’ambiente e il portafoglio – tornare a usare questo prezioso liquido in molte attività domestiche. Per esempio:
– sciacquare con acqua e aceto i bicchieri che vogliamo veder splendere;
– versarne un litro nella lavatrice almeno una volta al mese per mantenerla pulita dai depositi di sali di calcio;
– pulire e disinfettare i sanitari del bagno lavandoli con aceto;
– togliere le macchie più resistenti di tè sulle tazze di porcellana con una miscela di aceto bianco e sale;
– ridare efficienza al ferro da stiro a vapore riempiendolo di tanto in tanto con aceto e acqua e lasciando che il vapore esca completamente;
– sgrassare e deodorare le mani dopo aver manipolato pesce, aglio e cipolla risciacquandole con aceto;
– limitare l’odore sgradevole sviluppato dalla cottura del cavolo aggiungendo un po’ d’aceto all’acqua bollente.
Antibatterico naturale
L’aceto è stato per secoli una risorsa non sostituibile come disinfettante: è stato infatti utilizzato come antisettico durante tutta la prima guerra mondiale. L’aceto è in grado di impedire, negli alimenti conservati, lo sviluppo di batteri responsabili di intossicazioni (che in soggetti fragili, bambini e anziani potrebbero avere anche conseguenze gravi) come Escherichia coli, Salmonelle, Staphilococcus aureus, ecc. L’aceto contrasta anche lo sviluppo di alcune specie di Candida, un fungo responsabile, tra l’altro, della formazione di piccole ulcere sulla mucosa della bocca, che negli anziani è spesso in relazione all’uso della protesi dentale.
Da non trascurare, infine, il fatto che l’aggiunta di qualche goccia di aceto al pasto ritarda l’innalzamento della glicemia, soprattutto dopo il consumo di alimenti che contengono buone quantità di carboidrati. Questo effetto positivo è documentato soprattutto nei confronti delle patate: com’è noto, hanno la capacità di innalzare parecchio la glicemia postprandiale.
Quello di vino
L’aceto di vino, usato con sapienza e moderazione, appartiene a quegli alimenti che esercitano un effetto protettivo sulla salute. L’aceto, infatti, contiene antociani e malvosidi, due sostanze appartenenti al gruppo dei polifenoli, elementi naturali che possiedono interessanti proprietà. Con la loro attività antiossidante, i polifenoli mantengono in efficienza le vitamine C ed E, e conservano l’integrità della componente lipidica della parete arteriosa, contribuendo così alla prevenzione della malattia aterosclerotica. Inoltre i polifenoli esercitano un documentato effetto anticancerogeno, per esempio inibendo la formazione delle nitrosamine, sostanze implicate nella genesi di diversi tumori oppure proteggendo le mucose intestinali e respiratorie dall’azione irritante dell’inquinamento ambientale.
Di mele
L’impiego dell’aceto di vino per condire le insalate e il consumo regolare di sottaceti potrebbe e dovrebbe tuttavia trovare qualche limitazione in coloro che soffrono di infiammazioni allo stomaco, caratterizzate generalmente da un aumento della secrezione acida.
In questi casi è opportuno passare all’aceto (o agro) di mele, spesso meglio tollerato dell’aceto di vino. L’aceto di mele è diffusissimo negli Stati Uniti e nell’Europa settentrionale e proprio in quelle terre è consuetudine attribuire a questo condimento diverse proprietà medicinali. Un cucchiaino di aceto di mele in un bicchiere d’acqua fresca rimpiazzerebbe i sali minerali e gli oligoelementi dispersi dall’organismo dopo sforzi fisici prolungati e le conseguenti abbondanti sudate. Tradizionalmente, un bicchiere d’acqua addizionato con due cucchiaini di aceto di mele, un cucchiaio di miele e un cucchiaio di polline favorirebbe l’assorbimento del ferro e una ottimale utilizzazione del calcio. In caso di raucedine o di faringite è possibile sfruttare le proprietà disinfettanti e battericide dell’aceto di mele mettendone quattro cucchiaini in un bicchiere d’acqua e facendo poi sciacqui alla bocca e gargarismi ogni mezz’ora. L’aceto di mele, applicato puro sulle piccole vescicole prodotte dall’Herpes labiale ne allevia il prurito e il dolore.
Il tipo balsamico
L’aceto balsamico tradizionale di Modena è frutto di una tecnologia secolare che permette di trasformare il mosto dell’uva in un liquido scuro, denso, ricco di aromi e, a detta di molti estimatori, assolutamente indispensabile per dare a diversi piatti antichi e moderni un gusto inimitabile e unico.
Il succo di uva pigiato viene inizialmente cotto a bassa temperatura per innalzarne il contenuto zuccherino e poi inserito nella prima di una serie di botticelle di legni diversi dove, nel corso di decenni di attenti travasi e di pazienti attese, si trasforma in un condimento eccezionale e, naturalmente, costosissimo. Una batteria di botti per l’aceto balsamico (che può variare da un minimo di tre contenitori fino ad arrivare a una ventina) è un patrimonio familiare custodito gelosamente e che talora costituisce perfino la dote matrimoniale. Le botti sono fatte con legno di rovere, castagno, ciliegio, frassino, gelso e, qualche volta, di ginepro. All’aceto balsamico, come dice esplicitamente questo aggettivo, sono state attribuite nei secoli proprietà medicinali, soprattutto come preventivo dei contagi, come tonico stimolante e come digestivo.
E c’è anche quello di miele
La semplice aggiunta di acqua consente al miele (attraverso il processo descritto più sopra) di trasformarsi in un aceto delicato e ricco di minerali. Non è molto diffuso e solo qualche apicoltore ha iniziato da qualche anno a proporlo accanto ai tradizionali prodotti dell’alveare. Generalmente non è pastorizzato e questo consente agli acetobatteri di arricchire la flora batterica intestinale.
AIDO ringrazia Fondazione Vita e Salute e la Chiesa Cristiana Avventista che con il suo 8×1000 sostiene la promozione di un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione e insieme un gesto concreto verso la promozione della cultura del dono.