A.I.D.O.: 50 anni pieni di vite

Il 26 febbraio 2023 sono trascorsi cinquant’anni dalla costituzione a Bergamo dell’Associazione, fortemente voluta da Giorgio Brumat e nata di fronte ad un bisogno della società civile che le Istituzioni non erano, e non sono ancora pienamente in grado di soddisfare: reperire gli organi necessari a tutte le persone che ne hanno necessità per poter vivere o per condurre una vita degna di essere vissuta.

A.I.D.O. ha rappresentato, sin dalla sua costituzione, un punto di riferimento e un esempio di dialogo e interlocuzione tra la società civile e le Istituzioni. Cinquant’anni in cui i volontari hanno fatto corretta informazione, stimolato riflessioni, coinvolto strutture mediche e scolastiche, raccolto adesioni, informatizzato i dati relativi alle dichiarazioni di volontà, rendendo disponibile attraverso l’integrazione tra SIA e SIT, al Centro Nazionale Trapianti il patrimonio informativo dei cittadini tesserati A.I.D.O.

Come tutte le creature che crescono, cinquant’ anni di vita hanno segnato successi, lotte, ma anche fisiologiche “crisi d’identità“. Passaggi obbligati che hanno visto cambiare, certamente, ma anche rafforzare il nostro ruolo.

A.I.D.O. ha partecipato al dibattito e alla stesura di emendamenti da proporre a integrazione del disegno di legge sui trapianti predisposto dalla Commissione Sanità della Camera. Una legge fortemente voluta nel nostro Paese e che finalmente arriva il 1° aprile del 1999. Infatti, la legge n.91 del 1999 ha riconosciuto all’A.I.D.O. il ruolo di coautore per iniziative delle Istituzioni volte alla promozione della donazione e all’educazione sanitaria.

L’impegno sociale, disinteressato e assolutamente gratuito, che i volontari da sempre offrono e sempre hanno offerto, rimane il nostro punto di forza: un’associazione che parla per i malati, portavoce di esigenze e bisogni altrui, ma anche riferimento della società civile su argomenti così delicati.

A.I.D.O. promuove nelle sue attività anche la prevenzione di gravi patologie per contribuire alla crescita non più solo emotiva, come avveniva nei primi anni, ma anche sociale del Paese. Una crescita di cui la società ci è grata: siamo l’unica nazione ad avere una associazione di volontariato, non costituita da pazienti in attesa di trapianto, che promuove la donazione di organi, tessuti e cellule e che svolge una capillare attività informativa sul territorio.

Un punto di forza dal quale ripartire per i prossimi anni in modo da permettere a tutti, di usufruire dei benefici della scienza medica.

Vincenzo Passarelli, Presidente Nazionale giugno 2004 ÷ giugno 2016

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