“A 20 anni il mio corpo ha cominciato a cambiare per la malattia”. Dopo 2 trapianti di rene, Puleo, capitano della Nazionale di volley si racconta insieme alla sua squadra

Il trentino Loris Puleo e il Club Volley trapiantati e dializzati raccontano le loro storie nella serata informativa sulla donazione di organi, tessuti e cellule, organizzata in collaborazione con Aido Trentino e Avis Comunale Trento: “Piccoli gesti come bere un bicchiere di acqua assumono un valore completamente diverso”

“Ho subito due trapianti di rene. Da questa esperienza, per quanto dolorosa, ho imparato però ad apprezzare le piccole cose, i piccoli gesti. Mi ha dato tantissimo, insegnandomi a vedere la vita in tutte le sue sfumature e in tutti i suoi colori”. E’ così che il trentino Loris Puleo, capitano della Nazionale italiana trapiantati e dializzati di volley, si racconta insieme alla sua squadra.

La serata informativa sulla donazione di organi, tessuti e cellule, organizzata in collaborazione con Aido Trentino odv e Avis Comunale Trento odv, si terrà con i giocatori del Club Volley trapiantati e dializzati nella sala della circoscrizione Oltrefersina (in via alla Clarina 2/1), sabato 21 gennaio 2023 alle 20.30. Il titolo? “Un sì alla donazione moltiplica la vita“, dove gli atleti racconteranno le loro esperienze di vita, insieme agli interventi dei due presidenti, rispettivamente di Aido e Avis, Mario Magnani e Danila Bassetti. Inoltre domenica 22 gennaio alle 9 si terrà invece un triangolare di pallavolo, nella palestra “Centro sportivo di Piedicastello-Vela” di Trento.

Degli incontri che si rivelano molto importanti per il messaggio che portano. “La nostra forza è ciò che ci caratterizza – racconta Puleo -. Ma abbiamo trovato il modo di trasformare ciò che ci è accaduto in qualcosa positivo. Portiamo in giro le nostre storie per raggiungere più persone possibile. Tutti qui abbiamo subito almeno un trapianto: c’è chi ne ha avuti 3. Eppure siamo qui a giocare la nostra partita, non solo sportiva“.

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È a soli 20 anni che Puleo, classe 1978, scopre di avere la glomerulonefrite, una malattia che colpisce i reni. Due i trapianti del rene, il primo nel 2007 a Innsbruck, l’altro nel 2020 a Verona. “L’ho vissuta da una parte come una tragedia, ma sicuramente la spensieratezza dei 20 anni mi ha aiutato tantissimo a superare la malattia e la dialisi“.

Il tutto cominciò con stanchezza e forti mal di testa, sempre più frequenti e impossibili da curare con i farmaci. “Sono sempre stato un gran sportivo – dice il capitano della Nazionale -, fin da giovane. Ero alto 1 metro e 86, ero molto tonico. Ho cominciato a perdere sempre più peso, sono passato da 83 chili a 62 nel giro di un anno. E’ stata dura assistere alla metamorfosi del mio corpo: il mio viso ha cominciato a gonfiarsi a causa del cortisone. Facevo anche sfilate per il mio parrucchiere, e chiesi addirittura di interrompere con i farmaci per poter tornare com’ero prima. In quell’occasione i medici mi rimproverarono”.

Grazie alla dialisi e ai successivi trapianti, “sono tornato alla mia vita precedente, certo con maggiori accortezze e con l’utilizzo di farmaci”. Da questa esperienza “ho imparato  moltissimo. In dialisi per esempio anche piccoli gesti come bere un bicchiere di acqua assumono un valore completamente diverso, quando non puoi bere più di mezzo litro di liquidi al giorno”.

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Circa 7 anni fa Puleo decide di fondare  il “Club volley trapiantati dializzati Italia” per coinvolgere i migliori pallavolisti trapiantati, portando avanti con loro anche un’opera di sensibilizzazione in giro per l’Italia. Non sono poi mancati i grandi successi: da capitano della Nazionale italiana trapiantati e dializzati di volley Puleo con la sua squadra ha vinto l’oro ad agosto scorso a Oxford. 

(Francesca Cristoforetti, ildolomiti.it)

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